Articolo di Martina Benedetto – blogger e fondatrice di asfarasyoucan.com
Forse non basterebbe una vita intera per conoscere tutte le meraviglie, più o meno famose, custodite a Venezia. Tra le tante, l’esperienza che vi suggeriamo di programmare al più presto è un itinerario alla scoperta di alcune delle isole minori della Laguna. Una giornata trascorsa alla scoperta di Murano, Burano e Torcello vi consentirà di scoprire una Venezia autentica e meno affollata, di incredibile fascino ed indimenticabile.
Come raggiungere Murano, Burano e Torcello
Prima di tutto, vogliamo fornirvi qualche suggerimento dal punto di vista logistico. Ci sono due alternative per visitare le isole:
Murano
È l’isola più estesa delle tre e quella più vicina al centro di Venezia. Nota in tutto il mondo per la tradizionale arte della lavorazione e soffiatura del vetro (dal VIII secolo), Murano vi accoglierà in un’atmosfera più tranquilla rispetto a quella di Venezia.
Una visita in vetreria sarà di certo interessante per vedere con i propri occhi i mastri vetrai all’opera ed ammirare creazioni in vetro di ogni forma e tipologia. Dopodiché, concedetevi una passeggiata tra calli, ponti e canali. Da non perdere il Duomo di Murano, la Basilica dei Santi Maria e Donato. Risale al VII secolo e conserva un pavimento a mosaico dal valore inestimabile.
Burano
Burano è la patria del merletto, ma anche l’isola più colorata della Laguna. Le sue case variopinte sono giustamente protagoniste di tutte le foto scattate sull’isola. Burano è la destinazione ideale in cui passeggiare senza meta, apprezzando la tavolozza di colori che si aprirà davanti ai vostri occhi e fantasticando su quale sarebbe la vostra casa ideale sull’isola.
L’ipotesi più accreditata sostiene che le case di Burano siano così colorate perché solo così i pescatori erano in grado di riconoscere facilmente la propria abitazione in mezzo alla nebbia, che nella Laguna è molto frequente in alcuni periodi dell’anno. Una seconda ipotesi sostiene che i colori fossero invece associati alle famiglie che abitavano le case.
Torcello
Immaginate una piccola isola della Laguna a metà del ‘900, una locanda già nota al tempo – Locanda Cipriani – e un famoso autore statunitense, Ernest Hemingway, che si diletta tra i canneti con battute di caccia alle anatre. Nel resto del tempo, è impegnato a scrivere uno dei suoi romanzi più celebrativi di Venezia. Sono passati più di settant’anni, eppure Torcello è rimasta per certi versi la stessa: selvaggia, pressoché disabitata, estremamente tranquilla.
Visitate Torcello se cercate un’oasi di pace, senza tralasciare le tappe più iconiche: una visita alla Cattedrale e alla Chiesa di Santa Fosca e una foto al Ponte del Diavolo, l’unico ponte di Venezia, insieme a Ponte Chiodo a Cannaregio, ad essere rimasto senza parapetti, come in origine.