Manca una settimana esatta a San Valentino, che tutti conosciamo come la festa degli innamorati, odiandola o amandola! Ma cos’altro sappiamo di questo giorno? Per conoscere un po’ più a fondo questa festa ormai diffusa praticamente ovunque, ho pensato di raccogliere in un articolo alcune delle usanze che ho scoperto in giro per il mondo e altre curiosità che potrebbero interessarvi.
L’origine della festa di San Valentino e il motivo per cui è intitolata proprio a questo santo non sono del tutto chiari: San Valentino da Terni (città di cui è patrono dal 1644) fu un martire cristiano vissuto fra il II e il III secolo d.C., ma l’associazione fra il santo e la festa degli innamorati non è del tutto chiara. Alcune leggende dipingono il martire cristiano come un aiutante negli sposalizi e nelle questioni amorose, ma storicamente la ragione per cui la festa dedicata all’amore viene celebrato proprio nel giorno intitolato al santo risulterebbe più prosaica: l’origine della festa di San Valentino, infatti, sarebbe da ricercare nella festa pagana dei Lupercalia, dedicata a Luperco, dio della fertilità, che si celebrava il 15 febbraio. Fu Papa Gelasio I, nel 496, a trasformare una festa pagana fin troppo dissoluta per la morale cristiana in una celebrazione religiosa, decidendo anche di spostarla al giorno precedente, il 14 febbraio.
Le evoluzioni che hanno poi portato il giorno di San Valentino a diventare la festa degli innamorati per antonomasia sono anch’esse abbastanza confuse. C’è chi ipotizza che fu Geoffrey Chaucer, lo scrittore e poeta inglese vissuto nel XIV secolo, a stabilire per primo il legame fra San Valentino e gli innamorati, associando la ricorrenza al fidanzamento fra Riccardo II e Anna di Boemia nella sua opera Parlamento degli Uccelli. È invece del XV secolo la prima “valentina” (ossia lettera d’amore) di cui abbiamo testimonianza: si tratta di un messaggio scritto da Carlo d’Orléans alla seconda moglie Bonne di Armagnac, che a lei si rivolge chiamandola “ma tres doulce Valentinée”.
Nei secoli la festa di San Valentino si è diffusa in quasi tutto il mondo, anche se ovviamente ogni paese ha sviluppato proprie usanze e tradizioni.
Partiamo dalla città di Terni, di cui San Valentino è il protettore. Qui la festa di San Valentino non dura un giorno solamente, ma un mese intero: da queste parti febbraio è chiamato mese Valentiniano e in questo periodo di svolgono, appunto, gli eventi Valentiniani: manifestazioni religiose (celebrazioni e processioni) folcloristiche (musica, balli, tornei) e culturali dedicate non solo agli innamorati, ma anche ai pellegrini, alle famiglie, ai turisti…in generale a tutti coloro che hanno voglia di fare un po’ di festa!
In Italia, quando si parla di amore, non si può non fare un accenno a Verona, la città dell’amore per eccellenza, grazie alla (tragica, ma pur sempre romantica) storia di Romeo e Giulietta. Ogni anno per una manciata di giorni la città ospita la manifestazione Verona in Love, ed è proprio nella città veneta che, ogni anno, arrivano oltre 1000 lettere indirizzate alla sfortunata Giulietta.
Terni non è l’unico posto al mondo in cui la festa di San Valentino allarga i propri confini trascendendo la definizione di festa degli innamorati: nei paesi scandinavi, per esempio, il 14 febbraio si celebra la festa degli amici più che quella degli innamorati.
Se a Terni le celebrazioni per San Valentino durano un mese, in molti paesi asiatici questo stesso lasso di tempo è quello che intercorre fra la dichiarazione d’amore (fatta dalla donna) e la risposta (da parte dell’uomo): in Giappone, così come in Corea del Sud, il 14 febbraio è il giorno in cui ogni ragazza dona del cioccolato al ragazzo cui è interessata. Se l’interesse è reciproco, un mese dopo, ossia il 14 marzo (chiamato “White Day”), il ragazzo prescelto ricambierà il dono. Tanto per ribadire il concetto che l’amore vero sa aspettare!
In altre parti del mondo, invece, la festa degli innamorati si svolge proprio in altri periodi. In Romania, per esempio, si festeggia il 24 febbraio, data che segna anche l’inizio dell’anno agrario, della rinascita della natura e quindi, simbolicamente, indica lo sbocciare dell’amore. Se fra il San Valentino che conosciamo noi e quello rumeno c’è una differenza di soli 10 giorni, per festeggiare in Brasile bisogna cambiare addirittura stagione: nel paese sudamericano, infatti, la data deputata ai festeggiamenti degli innamorati è il 12 giugno, perché il protettore degli innamorati non è San Valentino, ma Sant’Antonio da Padova, che viene celebrato il 13 giungo (i festeggiamenti degli innamorati, quindi, hanno luogo la vigilia).
Sarà banale e scontato, ma il giorno di San Valentino, per molte persone, è il momento ideale per fare la fatidica proposta; è stato infatti calcolato che il 14 febbraio vengano fatte mediamente 220.000 proposte di matrimonio, magari accompagnate da un bel mazzo di fiori (oltre che dall’anello, ovviamente): si stima che siano 110 milioni le rose vendute nel giorno di San Valentino!
E non vogliamo parlare di cioccolato, altro regalo tipico di questa festa? Sarebbero 35 milioni le scatole di cioccolatini a forma di cuore vendute per l’occasione, e la scelta del regalo forse non è del tutto casuale: nel XIX secolo, infatti, i medici consideravano il cioccolato come un buon antidoto contro le pene d’amore.
Ecco quello che so su San Valentino! Adesso, però, vorrei sapere qualcosa da voi: lo festeggiate o preferite astenervi? In ogni caso, buona festa dell’amore (o dell’amicizia) a tutti!